Scorre alcol, tanto alcol nel corpo già segnato da una salute cagionevole di Amedeo Modigliani,pittore e scultore italiano, celebre per i suoi ritratti caratterizzati da volti stilizzati e colli affusolati, protagonista della quarta verbigerazione/improvvisazione di Giorgio Fabbris, sabato sera sul palco del Teatro Out Off.
L’artista vicentino in “La follia di Cesare Lombroso è il “demone della proporzione” che uccide Amedeo Modigliani” ha portato alla luce un episodio forse meno conosciuto della vita di Modì: il ritrovamento nel 1984 di tre sculture, nel canale di Piazza Cavour a Livorno, attribuite all’artista ma che in realtà erano tre falsi fabbricati ad arte da tre studenti.
Giorgio Fabbris, seguendo la sua particolare tecnica di improvvisazione che in questo caso diventa quasi un delirio, immagina Amedeo Modigliani alle prese con il demone della proporzione, intento a schivare l’ideale estetico.
Altro protagonista della performance: il criminologo Cesare Lombroso, deciso a compiere una disamina dei tre falsi, sottolineando l’assenza di proporzioni e uno stile che ricorda il neoclassicismo canoviano, dunque lontano dalla tecnica di Modigliani.
Ancora una volta il “pensiero che si forma in bocca” di Giorgio Fabbris ci ha condotto lungo i sentieri dell’arte, con un racconto suggestivo e vibrante, portando alla luce un episodio della moderna storia dell’arte italiana.
Intenso nella performance, appassionato nella ricerca, emotivamente coinvolgente Fabbris si conferma un interprete di grande sensibilità artistica e un cantore delle fragilità dell’animo umano.