Archivio mensile:novembre 2016
Short skin, la pelle corta che è in ognuno di noi.
Anni in cui tutto era troppo, giorni in cui infinito, amore, odio, energia, fame chimica, abitavano corpi in mutamento, scombinavano capelli ribelli e alimentavano appetiti insaziabili di ogni genere, attrazione, bisogni, identità, linguaggio, musica, spazi, rifiuti, rinunce, perdite, smarrimenti.
Era l’adolescenza. È l’adolescenza. La nostra, la vostra, la loro. Short Skin, l’ultimo lavoro della compagnia Aia Taumastica in scena al Teatro Out Off dal 22 al 27 novembre, ci ricorda che gli adolescenti sono tra noi. E noi prima o poi siamo stati come loro. Tutti.
Abbiamo chiesto ad Aia Taumastica di dirci due parole sullo spettacolo. Continua a leggere
Tante voci e diversi dialetti per ridere di quei giorni!
Una fotomodella napoletana, una libraia milanese, un’insegnante calabrese, una ginecologa di origine napoletana, una psicologa campana e una disoccupata siciliana alle prese con il Sangue Matto che una volta al mese per sette giorni esplode in giornate difficili dalle quali solo l’amore e l’ironia possono salvare. L’idea è nata dalla penna di Lucrezia Lerro, a farla diventare una pièce divertente e tragicomica, in scena al Teatro Out Off fino al 20 novembre, ci ha pensato la regista Nadia Baldi, alle prese con un’ardua impresa: far riflettere su “quei giorni no” divertendo.Perchè hai deciso di mettere in scena un romanzo che parla dei problemi legati alla sindrome premestruale?Perché ancora oggi esiste il tabù delle mestruazioni. Mi sembrava un’opportunità per aprire una finestra sul vasto mondo femminile che in fase premestruale non finisce mai di stupire. E poi avevo voglia di raccontarlo agli uomini, in particolare ai giovani e ai giovanissimi.La pièce ha una struttura corale, le voci delle protagoniste si sovrappongono e i monologhi vedono la partecipazione di tutte le attrici ad un racconto che nella forma letteraria è individuale. Come mai questa scelta?La forma corale è da sempre un rafforzativo. La polifonia delle voci serve anche a restituire tutte quelle anime che ogni individuo racchiude, l’uomo non è mai solo ma accompagnato dai mille volti di sé stesso.Nella pièce è caratterizzante l’uso del dialetto mentre nel romanzo non si fa nessun cenno all’origine geografica delle protagoniste, anche se viene citata Milano e un’imprecisata città del sud. Perchè hai deciso di regalare una connotazione geografica alle attrici?I dialetti usati in scena sono lingue. A teatro la parola è suono non è letteratura. Il suono è evocativo più di qualsiasi parola italiana. In scena è dunque necessaria una partitura fatta di parole. A teatro ci si emoziona attraverso i sensi e non attraverso la razionalità. L’italiano è una lingua razionale perfetta per i romanzi, nei saggi, nei trattati scientifici, ma l’uso del dialetto amplifica la componente emotiva. Basti pensare ad autori che sono diventati dei “classici” anche grazie al dialetto come Eduardo, Goldoni, Scarpetta, Viviani, Santanelli, Cappuccio, Ruccello.Dall’8 al 20 novembre 2016
IL SANGUE MATTO
dal romanzo di Lucrezia Lerro
regia NADIA Ofelia BALDI
con Franca Abategiovanni, Angelica Cacciapaglia, Antonella Ippolito, Francesca Morgante, Rossella Pugliese, Marina Sorrenti
aiuto regia Iole Salvato
idea e adattamento Lucrezia Lerro
musiche Roberto Cacciapaglia
progetto luci, scene e costumi Nadia Baldi.
Foto di Domenico Cicchetti
Sangue matto da legare…all’amore!
Si può parlare di sindrome premestruale, di giorni no, segnati da ansia, depressione e dolori a volte lancinanti con leggerezza e profondità? Si può indagare la sensibilità dell’universo femminile nel momento della sua massima fragilità e vulnerabilità? Lucrezia Lerro riesce nell’ardua impresa con Il sangue matto, romanzo pubblicato da Mondadori, che è diventato una pièce teatrale con la regia di Nadia Baldi, in scena al Teatro Out Off fino al 20 novembre. Continua a leggere
Donne sull’orlo di… una crisi da sangue matto!
Donne sull’orlo di una crisi da sangue matto, di quelle che capitano una volta al mese per sette giorni lasciando una scia di scompensi ormonali difficili da quantificare. E da raccontare. Lucrezia Lerro ha dato voce al disagio femminile della sindrome premestruale con coraggio e ironia nel romanzo Il Sangue Matto. Continua a leggere